Casa di Adele Zara donna coraggiosa, che durante le persecuzioni nazifasciste (1943-1945) ospitò e salvò la famiglia ebrea triestina dei Levi. Per questo grande coraggio e generosità è stata proclamata “Giusta tra le Nazioni” il 25 febbraio 1996.
Adele Zara, all'anagrafe Adelaide Testa, fu un'infermiera veneziana che il 25 febbraio 1996 fu riconosciuta come "Giusta tra le Nazioni" (in ebraico חסידי אומות העולם, Chasidei Umot HaOlam). Questa espressione, adottata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, indica i non-ebrei che hanno agito in modo eroico, rischiando la propria vita e senza alcun interesse personale, per salvare anche solo un ebreo dal genocidio nazista durante la Shoah. La sua onorificenza le fu conferita dalla commissione dello Yad Vashem di Gerusalemme, in riconoscimento per aver salvato, tra il 1943 e il 1945, la famiglia ebrea triestina Levi dalle persecuzioni fasciste e naziste.
Adele nacque a Spinea il 10 febbraio 1882, da madre maestra e padre fattore in una tenuta che si occupava di allevamento e addestramento di cavalli. Dopo la morte del padre e il matrimonio dei suoi fratelli, Adele si trasferì con la madre a Oriago, dove conobbe Antonio Zara, che poi sposò e con il quale si trasferì presso uno degli edifici di proprietà della famiglia Zara, ad Oriago, lungo il naviglio della Riviera del Brenta, e dalla loro unione nacquero sette figli.
Già prima di sposarsi, Adele aveva già intrapreso una carriera nel settore sanitario, frequentando vari corsi di infermieristica e acquisendo competenze che metteva a disposizione gratuitamente per gli abitanti del paese. Durante la Prima Guerra Mondiale, con il marito arruolato nell’esercito e lontano da casa, Adele si offrì come volontaria nelle sale operatorie dell’ospedale militare di Padova, lavorando come infermiera ferrista.
Nel 1940 morì Antonio Zara, lasciando ad Adele la gestione dei beni di famiglia, fra cui la proprietà dell'immobile.
Verso la fine dell’armistizio tra Italia e Germania nel mese di settembre, del 1943, per evitare la deportazione, la famiglia Levi lasciò la propria casa di Trieste cercando rifugio nella campagna veneziana, dove Adele li accolse nella propria dimora ,e grazie ad una tessera annonaria procurata dai suoi figli ,a generi alimentari condivisi dagli abitanti locali e ai suoi studi infermieristici, permise alla famiglia Levi di sopravvivere.
Tra i mesi di novembre e dicembre, i Levi tentarono di fuggire in Svizzera in tre occasioni. Tuttavia, a causa delle continue retate delle autorità, i contrabbandieri erano riluttanti a rischiare di far partire qualcuno, rendendo così impossibile il loro tentativo di emigrazione.
Dopo l’arrivo di alcune segnalazioni di avvistamento della famiglia Levi presso l’abitazione Zara, furono costretti a trovare rifugio presso diverse abitazioni di fortuna Veneziane, per poi tornare definitivamente ad Oriago nel luglio del 1944 dove rimase fino all’arrivo degli Americani nella primavera del 1945.
Adele Zara si spense nel suo letto il 12 dicembre 1969, a seguito di un incidente con la bicicletta e a causa delle sue condizioni di salute precarie.
Indirizzo
Riviera San Pietro, 122 Oriago
Modalità d'accesso
Residenza privata, non visitabile
Ultimo aggiornamento:
17/07/2025, ore 11:21
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