MAR012019
 01 marzo 2019

WOMEN

WOMEN

AmMira la Donna 23^ edizione 8 marzo 2019

La Mostra è  aperta dal 08 al 17 Marzo 2019

Oratorio Gentilizio di Villa Contarini dei Leoni
Riviera Silvio Trentin Mira (Ve)

con i seguenti orari:

festivi 10.00/12.00 - 16.30/18.30

feriali: 16.30/18.30

Partecipano gli Artisti del Forma & Colore Riviera del Brenta:

Guglielmo Barbetti, G. Paolo Baroni, Silvia Bevilacqua, Vittorino Biasucci, Sara Marangon, Sofia Musaragno, Dipriori, Annamaria Salvadori, Patrizia Salvalaggio, Simone Semenzato, Florentina Spirleanu, Alberto Varagnolo, Giovanna Zabeo


Curiosa e stimolante l’installazione Women dedicata alla donna dal Gruppo Forma e Colore. Attraverso l’esercizio del ritratto proposto da sette pittrici e sei pittori si mettono in gioco molti elementi e molti collegamenti col presente e col passato. In un Oratorio, per quanto sconsacrato, non poteva mancare l’idea di ricreare la pala d’altare mancante, in questo caso le sacre forme della Madonna vengono parcellizzate in un mosaico di umanissimi volti femminili riconducibili al nostro quotidiano, realizzati con le più svariate tecniche. Un polittico un po’ dadaista più prossimo alla concezione delle pareti riempite con ex-voto presenti in alcune chiese dove la sacralità è riposta nell’amorevole gesto dedicatorio degli artisti alla donna. Sulle pareti troviamo un “muro” fatto con una striscia di fragile cartone ondulato che accoglie le ombre spruzzate attraverso stencil di anonimi profili e visi femminili mutuando la tecnica dal graffitismo alla Banksy. Così rinunciando deliberatamente all’identificazione -ma non all’identità - dei singoli artefici ci si concentra sull’originale modalità di presentazione del contenuto che deve diventare protagonista. In questo caso il valore dell’esposizione non sarà la semplice risultante della somma della qualità delle singole opere ma si godrà di un surplus di valore determinato dalla visione globale dell’installazione.


Si usa dire che il volto è lo specchio dell’anima. Il problema dello specchio e di conseguenza del doppio è antico, basti pensare al riflesso del nostro viso di prima mattina quanto risulti talora straniante. Quel “doppio” di noi stessi, quella proiezione smaterializzata, quasi un’anima, in bilico tra coscienza e schizofrenia, diventa angosciante qualora un cortocircuito ci rendesse irriconoscibili alla nostra mente. Ne sapeva qualcosa il povero Narciso a tal punto sconvolto dalproprio riflesso che non (ri)conoscendo sé stesso, drammaticamente, ne morì. Ecco perché lo specchio del ritratto diventa a questo punto rasserenante, esso risponde ad un bisogno che è quello di prendere coscienza della nostra esistenza tramite l’altro, è la necessità di riflettersi in un’altra persona: questa è conoscenza.

Valerio Vivian

Data ultima modifica: 20-07-2015