MAG062019
 06 maggio 2019

COMUNICATO STAMPA DEL 02/05/2019

COMUNICATO STAMPA DEL 02/05/2019

Esprimo la totale contrarietà sulle scelte ed i contenuti espressi  nelle schede ospedaliere regionali, riguardanti, in particolare, l'Ospedale di Dolo.

Contrarietà non tanto sui posti letto tagliati, quanto sul concetto generale di ridimensionamento e di carenza dei livelli di assistenza sanitaria in un territorio popolato da 130.000 abitanti e che costringerà la popolazione rivierasca a cercare risposte in altri ospedali di altre Ulss.

Le scelte fatte su Dolo non hanno tenuto conto della storia di questo vasto territorio e dei bisogni della sua numerosa popolazione.

Non sarà certo qualche posto letto concesso a fatica a migliorare la situazione di un Ospedale che per decenni è stato un punto di riferimento importante per gli abitanti della Riviera del Brenta, del Miranese e non solo.

Queste scelte regionali comporteranno sicuramente un ridimensionamento ed una carenza dei livelli di assistenza sanitaria oltre che un conseguente ridotto apporto di risorse e di investimenti.

Altro punto dolente, poi, è il Settore Materno Infantile, l'altra realtà costruita nel tempo con le professionalità e le grandi esperienze padovane e con una attività di circa 600 parti l'anno, già riconosciuto nelle precedenti schede del 20016.

Il Programma Nazionale Esiti del Ministero impone un volume di attività che l'Ostetricia di Dolo rispetta, mentre tanti altri ospedali, pur non rispettando il PNE, mantengono l'apicalità

L'attuale scelta regionale peserà sul prossimo giudizio degli elettori anche perché la voce dei Sindaci, primi rappresentanti e naturali portavoce delle necessità dei propri concittadini, non è stata in questo caso ascoltata, ma, anzi, essi stessi hanno dovuto alzare la voce per essere ricevuti dall'assessore Regionale.

Questo sistema adottato dalla Regione, autoritario e chiuso al dialogo, ci ha portato anni luce indietro.

In questi ultimi anni abbiamo, inoltre, assistito a tanti piani di rientro che avrebbero, invece, potuto migliorare la qualità dei servizi di Dolo e che, purtroppo, sono stati impiegati altrove, a discapito della quantità e della qualità dei servizi erogati.

Dolo è stato, inoltre, chiamato ad accollarsi i prestiti di operazioni finanziarie fatte su altri nosocomi del territorio.

E' venuta a mancare l'onestà intellettuale, limitandosi esclusivamente ad un mero raziocinio economico, a macchia di leopardo regionale, di valutare con lungimiranza e competenza le necessità di questo territorio.

Le apicalità sono state da sempre fondamentali (Ginecologia, Rianimazione, Laboratorio e Radiologia) perché danno programmazione e vitalità al reparto ed ai reparti chirurgici.

Privare l'Ospedale di Dolo  di un primario nel campo Ostetrico-Ginecologico porta ad una grossa perdita per un servizio che nella sua storia si è potuto vantare di annoverare grossi nomi, anche universitari.

Si vogliono cancellare in questo modo anni di lavoro, di sacrifici e di abnegazione del personale medico, paramedico e tutto in generale costretto a turni pesanti e con carenza di organico in quasi tutti i settori, quando, invece, l'investimento regionale sul personale non potrebbe che rappresentare un valore per la tutela della salute dei cittadini.

Le responsabilità sono evidenti e spetterà ai cittadini trarne le dovute conclusioni.

Sicuramente il governo regionale nel nostro territorio dimostra di avere troppi punti d' ombra ed i piedi di argilla rivelandosi inidoneo, quindi, a governare il territorio.

Infatti in questi ultimi anni ha dimostrato di privilegiare la Sanità privata togliendo risorse a quella pubblica.

Confidiamo nella giusta riflessione dei cittadini e auspichiamo una nuova e più lungimirante classe politica.

Data ultima modifica: 20-07-2015