Dedicato a tutte quelle persone che non si sentono abbastanza belle, che non si sentono abbastanza amate, che non credono di bastarsi per essere felici Fame
mia è uno spettacolo comico e poetico che parla di cioccolato e di desideri, di cibo e di ossessioni, di accettazione e di denutrizioni.
Del romanzo, nella versione di Annagaia, non c’è quasi nulla, eppure tutto il lavoro deve la sua più profonda ispirazione alla Nothomb. Con questa premessa l’autrice e interprete si cuce addosso un altro racconto, il suo, che ci porta nella Venezia degli anni ‘80. Non potrebbe essere diversamente, trattandosi di un’ispirazione biografi ca. Così prendono corpo e forma i tanti personaggi che affollano la memoria della protagonista che ci racconta tanto momenti comici e esilaranti quanto altri struggenti e drammatici. Un monologo che narra una storia umana, umanissima che parla di fragilità e di riscatto.